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Opere

Bambina che gioca

3/30 - Bambina che gioca, 1933 Terracotta, cm. 71x93x60 Museo del Novecento e Case Museo, Milano. Copyright Comune di Milano - tutti i diritti di legge riservati.

Mostre

Biografia

Nasce a Mantova nel 1899. Si forma alla locale Scuola d'Arte di Vindizio Pesenti; lavora presso la bottega dell'intagliatore Silvio Mistrorigo. Nel 1911 ottiene la borsa di studio Franchetti per potersi perfezionare nello studio della scultura. Nel 1917 parte come combattente. Congedato, entra per un breve periodo nel cenacolo di Villa Giraffa di Goito, frequentato da Cavicchini, Lucchini, Lorenzetti, Dal Prato.

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Interviste

Intervista impossibile

Ha pupille nere mobilissime, sguardo acuto. "Occhi pungenti", dice sua moglie, la pittrice Pace Raus. Scruta attentamente quelli dell'interlocutore, e l'espressione vela una certa ironica bonomia. Comprendi subito intelligenza e moderazione. Come si dice, una brava persona.

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R. Margonari

Biografia

Critiche

Gian Maria Erbesato

Ho sempre pensato a quali degli artisti contemporanei si addice il pensiero di Cesanne "l'arte e' un sacerdozio che esige degli uomini puri che gli appartengono per intero". Quando ho conosciuto Aldo Bergonzoni, intorno al 1970, ho capito che egli era uno cui quella frase si poteva riferire senza paura di smentita o possibilita' di inganno.

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Febbraio 2002

Biografia

Critiche

Francesco Bartoli

Di Bergonzoni ricordo la mano e poco la voce. Una mano irrequieta, timorosa. Il palmo e le dita addossate alle superfici, nell'atto d'incidervi furtivamente una traccia, una scalfittura. La ferita, appena abbozzata, restava librata nell'aria come un segno mentale da conservare nella memoria dell'oggetto. Credo che un simile gesto, tenero-scontroso, connotasse davvero una maniera di fare scultura e di evocare immagini in chi lo stava a guardare. Era anche una fonte di commento, il piu' insistente e appropriato, alle opere fatte e da fare. La mano, muovendosi automaticamente, diceva sempre piu' del discorso.

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Giugno 1977

Critiche

Rossana Bossaglia

Quando si ricapitola il cammino di un artista, seguendo il lungo arco delle sue vissute esperienze,e della sua creativita', con il ritmo rapido e intenso che il giro di una mostra consente, si e' presi insieme dall'emozione per la sintesi di tutta una vicenda umana e poetica alla quale ci si trova di fronte e dall'eccitazione critica di leggere nessi e nodi di questa vicenda, inquadrandola nella situazione storica donde si e' generata. Bergonzoni stimola in sommo grado i due atteggiamenti: perche' non c'e' episodio della sua attivita' che non riveli l'humus culturale da cui si e' mosso e non richiami i rapporti con la condizione della scultura volta per volta conosciuta ed esperita.

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Luglio 1979

Critiche

Renzo Margonari

Come fa la renna ripercorrendo stagionalmente il sentiero ancestrale, Aldo Bergonzoni mensilmente tornava a Milano ad immergersi negli avvenimenti, ad osservare da spettatore discreto ma attento quanto si andava agitando soprattutto nelle esposizioni delle gallerie private. Una consuetudine che non interruppe mai, anche quando i viaggi erano avventurosi a causa delle difficolta' della vita in periodo bellico e nel dopoguerra, e divenne particolarmente intensa tra gli anni Cinquanta e Sessanta allorche' il capoluogo si affermo' come il piu' attivo centro di scambio tra le arti figurative in Europa. Vi rimaneva l'intera giornata, rivedeva talvolta amici e colleghi, ma soprattutto osservava un suo itinerario preferenziale che lo conduceva alle gallerie dove esponevano gli artisti d'avanguardia.

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Maggio 1986

Biografia

Critiche

Giuseppe Fierino Lucchini

Risale agli anni trenta, a Milano, il mio primo incontro con Aldo Bergonzoni, entrambi impegnati moltissimo non solo nella sopravvivenza artistica ma anche in quella fisica. Le personali vicissitudini ci spinsero a separarci, inseguendo pero' ideali comuni in tortuose e difficili vie diverse.

Negli anni Trenta i nostri contatti furono piu' frequenti e la nostra amicizia si rinsaldo' anche perche', per un breve periodo, Aldo fu ospite di quella specie di crogiolo artistico creato dal mecenatismo della signora Ninna Fumagalli Gozzi nella lussuosa cornice di Villa Giraffa a Goito, mio paese di residenza.

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Gennaio 1986

Critiche

Emilio Faccioli

Intorno alla scultura di Bergonzoni, o almeno intorno a un circoscritto periodo della sua attivita', ho buona memoria di una confidenza fattami nel 1950 da Francesco Messina, membro di una giuria per il Premio Mantova indetto in quell'anno: "C'e' stato un momento, a cavallo fra il Venti e il Trenta, in cui ho avuto paura di come Bergonzoni faceva il vero". La "paura" di Messina implicava un giudizio in positivo ( e anche, a ben guardare, una mentalita' concorrenziale non propriamente nobile ), ma in ogni caso occorrera' intendersi circa il significato di quel "fare il vero", che probabilmente per Bergonzoni voleva dire, a quell'epoca, qualcosa di non lontano dal senso assegnatogli da Messina e che tuttavia non tardo' a chiarirsi in termini radicalmente diversi.

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Marzo 1986

Mostre

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